Vietnam

Vietnam

Adagiato sinuosamente nell’estremo lembo d’oriente dell’Indocina, il Vietnam ha un passato di guerre indimenticabili ed un eterno mondo di irresistibili malie. Tradizione e progresso si fondono nella sua intima essenza, suscitando emozioni forti e contrastanti.
La scoperta del Paese comincia dalla sua capitale HANOI. Il suo nome significa “La Città tra i due fiumi”. Essa infatti, si sviluppa tra il Fiume Rosso ed il fiume Duong. Il centro cittadino si articola dintorno al lago Hoan Kiem, il “Lago della Spada Sacra o della spada restituita”. La leggenda narra che alla metà del XV secolo l’Imperatore LE LOI ricevette dagli Dei una spada magica, che gli consentì di sconfiggere i Cinesi. Dopo la vittoria, una grossa tartaruga dorata, emergendo dalle acque del lago, riprese l’arma per renderla agli Dei. Ancora oggi, fanciullescamente si può provare a scorgere tra le acque un cenno della presenza del mitico rettile.
Alle prime luci dell’alba, nel parco, gruppi di vietnamiti praticano il rituale Tai Chi, ginnastica nata originariamente come tecnica di combattimento. Con un risciò a pedali, condotto da un flemmatico portatore, ci addentriamo nel QUARTIERE VECCHIO, magico ed affascinante. Qui, in mercato locale si anima di colori, di strane bancarelle, della vera essenza vietnamita, di semplicità e serenità, districandosi nelle trentasei stradine che, anticamente, portavano il nome dei prodotti che venivano venduti. E così prendeva vita la via dei falegnami, dei fiori, delle stoffe, dei carbonari, ecc…
Fuori dal vecchio quartiere, Hanoi si dispiega con i suoi boulevard formicolanti di infinite biciclette e motorini, che sfrecciano senza regole tra le strade popolate di vita quotidiana. Ai loro margini si vende, si lava, si cucina, si mangia… la strada è il mondo!
Una tappa da non perdere è il Tempio della Letteratura, realizzato nel 1070 dall’Imperatore Ly Thanh Tong in onore di Confucio. È un raro esempio di architettura tradizionale ed antica sede della prima Università del Vietnam, originariamente riservata ai figli delle famiglie nobili. Ottantadue stele di pietra ricordano nominativi e date di nascita dei migliori studenti.
Ci spostiamo, poi, a sud del Lago Toy, per visitare il Mausoleo di Ho Chi Minh che custodisce gelosamente il sarcofago con la salma mummificata di colui che è considerato il padre della patria.
In serata ci trasferiamo alla stazione ferroviaria di Hanoi per prendere un convoglio che ci porterà nell’estremo Nord.
Con un treno diretto e cigolante, viaggiamo alla volta di LAO CHAI, al confine con la Cina. Tra le montagne del Nord vivono gruppi etnici fieri delle loro ataviche tradizioni.
Dopo aver raggiunto SAPA, la città tra le nuvole, ci inerpichiamo ad oltre 1.600 mt. di quota in un trekking mozzafiato. Coltivazioni di riso a terrazza disegnano panorami spettacolari e pittoreschi, punteggiati dai villaggi rurali delle etnie HMONG, DAO, TAY. Placidi bufali d’acqua sonnecchiano nei pantani limacciosi tra le ordinate risaie che ornano i pendii dei colli. Ospiti di una famiglia Hmong, consumiamo un frugale pasto cotto al fuoco, godendo dei sorrisi e della complicità gioviale di gente semplice e serena.
Dopo tre giorni vissuti tra villaggi e mercati coloratissimi, affollati di gente e di ogni mercanzia, facciamo rientro ad Hanoi per poi dirigerci verso la BAIA DI HALONG, una delle meraviglie del mondo, dichiarata dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità. Un vero e proprio incanto per l’anima che si perde tra i faraglioni maestosi disseminati tra le acque placide del Golfo del Tonchino, su cui scivolano silenziosi i Sampan, tra le barche di giunco e le lance a motore.
Ci imbarchiamo su un naviglio che si avventura tra centinaia di grotte ed isolotti erosi dal vento e dalle onde. Un’antica leggenda narra che queste formazioni rocciose vennero create da un enorme drago che con i suoi colpi di coda forgiò gole e vallate per poi immergersi in acqua e sommergerle completamente, lasciando in superficie soltanto le rocce che si scorgono nella baia.
Il tramonto ci coglie impreparati., ancora estasiati da tanta bellezza, ma ci ricorda che è tempo di tornare, con il ricordo indelebile di un viaggio straordinario, che ci strappa la promessa di ritornare.

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